Agostino Lanfranchi nasce a Palazzolo sull’Oglio il 24 giugno 1892. Quando il padre muore ha appena undici anni. Frequenta con profitto il liceo Parini di Milano e dimostra subito una notevole predisposizione per gli sport, soprattutto il calcio, tanto da arrivare a giocare in prima divisione nella squadra del Brescia Calcio.
Interessato all’attività commerciale, poco più che ventenne, nel 1913, si trasferisce a Londra per sviluppare le vendite della Lanfranchi sul mercato inglese e nel Commonwealth. Deve rientrare in Italia allo scoppio della I Guerra Mondiale, viene arruolato come gli altri quattro fratelli maggiori e presta servizio come staffetta motociclista, distinguendosi per capacità e coraggio e meritando una Croce di Guerra.
Finita la guerra ritorna nuovamente in Inghilterra e risiederà in questo paese fino al 1940, quando l’inizio di un nuovo conflitto mondiale l’obbligherà a fare ritorno definitivamente in patria. Durante la sua permanenza in Inghilterra, dove sposa Suzanne Platt, contribuisce a tenere alto il nome degli italiani sia in campo economico che in quello sportivo e mondano. Titolare di una società commerciale denominata A. Lanfranchi Ltd. dà valido aiuto ai fratelli rimasti in Italia sviluppando le vendite su tutti i mercati mondiali e rendendo famoso il bottone italiano. L’attività industriale non lo sottrae a quella sportiva; egli coltiva come i fratelli un’autentica passione per le automobili.
Alla guida di una Alfa Romeo vince numerose gare in Inghilterra. I maggiori risultati sportivi li raggiunge tuttavia negli sport invernali, ai quali si dedica durante i soggiorni a Saint Moritz. Alla guida del bob a quattro partecipa a due edizioni delle Olimpiadi Invernali, piazzandosi quarto nel 1928 a Saint Moritz e quinto nel 1932 a Lake Placid dove, componente del suo equipaggio, era il fratello minore Gaetano. Si dedica anche alla motonautica, vincendo gare sia in Inghilterra (Campionato del Tamigi nel 1930) sia in Italia (Venezia, Gardone Riviera, Torino). E stato membro del London Motor Club e del Consiglio Direttivo della Reale Federazione Motonautica Italiana, su designazione del Duca di Spoleto.
Ritiratosi dall’azienda al suo rientro in Italia, trascorre gli ultimi anni a Capri occupando un posto di rilievo nella comunità dei non nativi dell’isola e contribuendo al rilancio di questa magnifica località presso gli stranieri.
Muore il 15 febbraio del 1963.